Se si cerca sui vocabolari, alla parola “disgrafia” si legge:
“La disgrafia è un disturbo specifico della scrittura nella riproduzione di segni alfabetici e numerici; è caratterizzata dalla difficoltà a riprodurre questi segni.”
Ho chiamato “disgrafie” questi miei lavori perché, derivando dalla contaminazione del disegno e della fotografia,condividono qualche cosa col significato lessicale della parola. In altri termini, la spiegazione del sottotitolo di questa raccolta potrebbe essere:
“Le disgrafie fotografiche sono un disturbo dell’immagine nella riproduzione della realtà; sono caratterizzate dalla volontà di riprodurre segni fotografici alterandoli per dare loro nuova vita.”
A voler essere sinceri, avrei dovuto chiamarli: “Fotegni” (da “foto” e “disegni”) ma sarebbe stato orribile!